Renato Li Vigni

a cura di Daniela Pronestì

6 luglio – 3 agosto 2024
da martedì a sabato con orario 10:00-13:00 e 14:00-18:00
Inaugurazione: sabato 6 luglio ore 17:30

Dal 6 luglio al 3 agosto 2024, la galleria Arte Spazio Tempo di Venezia (Cannaregio, Campo del Ghetto 2877) ospiterà la personale di Renato Li Vigni intitolata Renacimiento Azul. A cura della storica dell’arte e giornalista Daniela Pronestì, la mostra vede riunito un nuovo ciclo di opere, tra cui un polittico, in cui il colore, da sempre principale tramite espressivo di Li Vigni, racconta di una “rinascita” sia artistica che spirituale. «Rinascere attraverso il colore, calarsi nelle sue densità, nelle sue trame di luce – scrive la curatrice Daniela Pronestì nel testo critico a commento della mostra – tornare alla materia primigenia, al ventre materno, all’origine della vita. Per chi come Renato Li Vigni ha sempre fatto del colore in pittura il tramite di un’esperienza non solo artistica ma anche spirituale, la rinascita non può che avvenire attraverso un’immersione nel colore. Non un colore qualunque, ma l’azzurro dei cieli, dei mari, nella sua terra natale: il Venezuela».

Un ritorno alle origini, quello di Li Vigni, anche nella scelta dello spagnolo «per ripartire dal paese – continua la curatrice – che per primo ha forgiato, con le sue luci, le distese d’acqua, i paesaggi rigogliosi, il senso del colore connaturato in quest’artista. Immagini che insieme compongono una “tavolozza” a cui Li Vigni attinge da sempre e continua a farlo, con rinnovato vigore». Significativa anche la scelta dell’azzurro, sul quale Daniela Pronestì aggiunge: «Ripartire dall’azzurro è come ritornare all’origine del tutto, della luce, dell’acqua, della vita stessa; risalire la corrente del tempo per andare indietro, fino all’alba del mondo, in un chiarore ancora carico di speranze, promesse, amore. Rivolgere lo sguardo verso gli spazi assoluti ed immateriali della trascendenza, e da qui ricominciare con una pittura ancora più meditata, riflessiva, “interiore”, con un’attenzione al colore che sempre più in Li Vigni assurge a tramite per trasporre sul piano visivo un intimo lavoro di “affinamento” dello spirito.

Insieme all’azzurro, con gradazioni tonali fino al blu intenso, tornano, in queste opere, anche colori “tradizionali” in Li Vigni: «Ritroviamo i “primari” rosso e giallo che, uniti all’oro, rendono la pittura fulgida, preziosa, indizio di un’epifania luminosa grazie alla quale l’esperienza del sacro s’inscrive nell’immagine. Appaiono per la prima volta anche colori scuri – dal nero al bruno – che, in contrasto all’oro, evocano la via luminosa dello spirito risorto dalla tenebra. Un’uscita dal buio che permea la pittura di speranza, avvicinando l’atto del dipingere ad un’esperienza mistica».

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