Floating in the Water
26 maggio – 9 giugno 2022
da martedì a sabato 10:00 – 13:00 e 14:00 – 18:00
Finissage: giovedì 9 giugno ore 18:00
Dal 26 maggio al 9 giugno 2022 ArteSpazioTempo ospita una mostra collettiva internazionale dal titolo “Floating in the Water”, a cura di Adelinda Allegretti.
Si tratta del primo appuntamento di un più ampio progetto ispirato ai quattro elementi, di cui Venezia e l’acqua fanno da apripista. La successiva tappa sarà con la mostra “Fuoco cammina con me”, e si terrà dal 30 settembre al 13 ottobre 2022 presso il CAM Casoria Contemporary Art Museum, Casoria (NA).
Questi gli artisti selezionati per la mostra veneziana: Piero Bertelli (I), Luigi Stefano Cannelli (I), Carmelo Compare (I), Maria Fatjó Parés (E), Bernadette Felber (A), Elisabetta Frameglia (I), Valentín Gallego Gallardo (E), Carlo Guidetti (I), Marina Iorio (I), Cindy Lopez (USA), Antonella Mezzani (I), Maria Pia Michieletto (I), Christina Mitterhuber (A), Lorna Jean Ritz (USA), Hasti Sardashti (UK), Gregg Simpson (CA), Elisabetta Viarengo Miniotti (I), Stephen Wozniak (USA).
Ciascuno di loro, pur con il linguaggio che gli è più congeniale (pittura, scultura, fotografia, incisione, computergrafica, installazione), si è confrontato con l’idea del muoversi nell’elemento acquatico, dello scivolare sulla sua superficie, dell’acqua come fonte di vita ma anche in grado di riprendersi la terraferma e distruggere ciò che l’uomo vi ha costruito. Dunque, acqua in ogni sua declinazione.
Si va dalla più classica visione dello scultore Piero Bertelli o del manierista Luigi Stefano Cannelli, che prendendo le mosse dalla mitologia fa nascere una moderna Venere dalla spuma dell’acqua, alla visione di Carlo Guidetti, fatta di tagli fotografici che mostrano quasi un close-up dell’elemento acquatico, sfiorando l’informale, che invece è la scelta sia di Cindy Lopez che di Christina Mitterhuber. O ancora il paesaggio acquatico raffigurante Newcomb Beach (Truro, Massachusetts) realizzato a matita ad olio dall’americana Lorna Jean Ritz, in contrapposizione con l’opera di Antonella Mezzani in cui la sovrapposizione di immagini fotografiche di un volto femminile e della Luna, in un’increspatura senza soluzione di continuità che fa pensare all’andamento della marea, continuo e incessante, che tutto avvolge e trasforma. Una visione ricca di fascino è quella di Marina Iorio, che unisce in una sola le sue duplici passioni per l’Arte e la Scienza, grazie alla tecnologia Multibeam Side Scan Sonar, basata su di uno strumento che, ancorato sotto la chiglia delle navi, produce fasci di onde acustiche utilizzate per “disegnare” le profondità marine ed oceaniche. Ciò che ne scaturisce è a tutti gli effetti una visione traslata dell’elemento acqua. E che dire di Stephen Wozniak, e della sua installazione dal titolo Chop Wood, Carry Water? L’equivalente del “Tutto passerà” Zen: tutto è transitorio e qualsiasi cosa accada, la vita deve andare avanti, continuando a tagliare legna e portare acqua. Nelle parole dell’artista di Los Angeles: «Chop wood, carry water is like the Zen equivalent of this too shall pass. Everything is temporary, both good and bad stuff. No matter what is going on in the world, we have to do what must be. Before we enter enlightenment, we chop wood and carry water. After we reach enlightenment, we chop wood and carry water. No matter how accomplished we are, or how great our perceived failures, we will always have to attend life. Life goes on, we make it work and do the best we can».
Una visione più tradizionale è quella dell’austriaca Bernadette Felber, con un romantico tramonto, come pure dell’opera di Maria Pia Michieletto o di Valentín Gallego Gallardo, mentre Maria Fatjó Parés mette in scena un’allegra gita in gondola. Di contro, in Laguna di Elisabetta Frameglia e nelle opere del canadese Gregg Simpson le classiche silhouette delle gondole vengono trasfigurate fino all’astrazione. Il rimando all’ecologia e al depauperamento sia di Venezia che del mare in generale è il soggetto principale sia delle opere di Carmelo Compare che di Hasti Sardashti, inglese di adozione, mentre più complessa ed interiore la visione dell’immensità del mare nelle due acqueforti di Elisabetta Viarengo Miniotti. Una mostra variegata, piena di spunti di riflessione.
Info: allegretti@allegrettiarte.com – www.allegrettiarte.com