locandina mostra lost treasures alive locandina mostra lost treasures alive

Susan Cooper

a cura di Elisabetta Mero

15 novembre – 11 dicembre 2024
da martedì a sabato, orario 10:00-13:00 e 14:00-18:00
opening: venerdì 15 novembre ore 17:00

Lo Spazio espositivo ARTESPAZIOTEMPO in collaborazione con l’associazione culturale LAQ – lartquotidien accoglierà nei propri spazi a partire dal 15 novembre le opere dell’artista americana SUSAN COOPER per la seconda volta in Italia dopo una recente mostra a Milano.
Nata a Los Angeles nel 1947 Susan Cooper è un’artista conosciuta per i suoi grandi lavori d’arte pubblica, visibili in Colorado, California, Alaska, St. Lewis e Florida.
Alla galleria di Cannaregio l’artista presenta per la prima volta il progetto LOST TREASURES – ALIVE, una serie di opere che nascono dall’intreccio della sua storia personale come artista con quella della sua famiglia di origine scappata dalla Polonia prima della sua nascita.
Le opere mostrano i perimetri di 23 antiche sinagoghe distrutte in Polonia durante la Seconda guerra mondiale a ricordare gli orrori delle guerre in generale e le infinite possibilità di rinascita. Le Sinagoghe che in precedenti progetti (vedi “Recollection” e “Story Line”) erano leggibili perché gli intenti erano più documentari, qui perdono la loro riconoscibilità perché all’interno del perimetro l’artista crea nuove forme astratte.
La tecnica è quella del collage o meglio del riassemblaggio di immagini tratte da cartoline, brochure e cataloghi delle sue mostre passate realizzate dagli anni ’70 a oggi. Questa modalità creativa, in altre occasioni utilizzata per creare opere e installazioni site specific astratte (vedi le mostre RE-ARRANGEMENT in New Mexico e Milano, 2023) crea un’idea di continuità e compresenza tra passato e futuro.
La condivisione della sua storia personale e famigliare vuole essere un invito per ciascuno a esplorare le proprie provenienze per un’analisi più profonda e universale sulle azioni degli uomini e sulla possibilità di andar oltre. I buddhisti direbbero per superare il Karma ovvero le conseguenze delle azioni passate che hanno generato onde energetiche positive o negative che si propagano nel tempo. Preservare la memoria è indispensabile ma è anche il momento di lasciare andare il passato per poter lasciar spazio alle nuove generazioni e liberarle dal peso dei traumi del passato. È necessario trovare un equilibrio tra queste due priorità.
“Everyone has a story. Stories are universal. Art is universal, ancient and contemporary. My art is based stories hoping it will touch viewers so that they might share their stories, in any media” (Susan Cooper).

Susan Cooper è nata a Los Angeles. Ha frequentato dal 1968 al 1970 l’Università di Berkeley in California studiando arte, antropologia e pittura. Nel 1971 espone al San Francisco Museum of Modern Art. Dopo due anni in New Mexico, si è trasferita appena fuori Denver, a Cherry Hills Village, dove ha adibito un ex fienile a studio.
Dal 1990 il suo lavoro si indirizza nella realizzazione di grandi opere d’arte pubblica realizzati con diverse tipologie di materiali plastici come cemento, legno, vetro, acciaio, rame e supporti per la pittura. Le installazioni si trovano in università, ospedali, università, college e scuole, parchi, musei come il Denver Art Museum, il Museo dell’Olocausto di Los Angeles, il Jewish Museum a Chmielnik in Polonia, il Kirkland Museum of Fine and Decorative Art, Roswell Museum and the Anderson Museum of Contemporary Art, ma anche in teatri, un’armeria, stazioni di polizia, municipi, sistemi e stazioni di trasporto, un garage e in diverse collezioni private. Nel 2022 il Curtis Center for the Arts (Denver, Colorado) le dedica una retrospettiva in cui viene presentata la produzione dell’artista dall’inizio della sua carriera fino a oggi.

https://susancooperart.com/