Claudia De Luca
a cura di: Laura Brambilla
13 novembre – 11 dicembre 2021
da martedì a sabato 10:00 – 13:00 e 14:00 – 19:00
All’interno della mostra è possibile visionare un percorso concettuale e artistico nel quale le fibre tradizionali, i tessuti e i materiali naturali sembrano evocare memorie mutevoli nelle quali la temporalità diviene il presupposto teorico atto a determinare variazioni organiche e trasformazioni iconiche. Le trame utilizzate assumono metamorfosi a tratti inquietanti, violente e sensuali, ma anche nostalgiche, lievi e delicate. L’intervento artistico di Claudia De Luca è volto a trasformare l’origine da cui il materiale è emerso permettendo il ritrovamento di stratificazioni di vita e di memoria sia del corpo sia del ricordo. Come sottolinea l’artista, infatti, “non si ha visione lucida della propria contemporaneità se non si ha il coraggio di procedere nella narrazione inevitabilmente obliqua e mutevole del proprio passato”.
La tenerezza inganna è, dunque, non solo il titolo della mostra, ma soprattutto un percorso umano che ha portato l’artista a tradurre in opere immaginifiche una fitta sedimentazione di tessuti, avendo sempre la consapevolezza che tutto ciò su cui si ripone la tenerezza dello sguardo potrebbe lasciarci all’improvviso. Dall’amore alla rottura, dalla passione all’anestesia dei sensi, dalla tenerezza all’inganno della perdita. Ogni cosa ha la sua frattura, ogni elemento la sua sbeccatura, come un abbraccio che nel momento massimo della sua stretta è costretto ad abbandonare la presa.
Le opere si presentano come piccoli interventi chirurgici su tessuti in cui già una narrazione precedente è stata raccontata, ma evidenziano che un nuovo racconto è possibile. Questa riscrittura, che viene trattata come strati di epidermide organica, nella sua creazione funziona da antidoto a tutto quello che può determinare un’assenza, una caduta rovinosa, e si compone in un lavoro di cucitura e di sutura che ribadisce, nonostante tutto, la bellezza della vita. Ciò che Claudia De Luca propone è una piccola visione inclinata del mondo, un argine (precario) che accoglie la mutevolezza dell’incedere umano con tutti i suoi inciampi.
Claudia De Luca
Laureata in Storia Contemporanea presso l’Università di Lettere e Filosofia di Bologna e in Comunicazione e Didattica dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, insegna Filosofia e Storia presso la Scuola Secondaria Superiore di Bologna. Realizza l’installazione d’arte pubblica dal titolo Rizomazioni per la Mostra Be Creative, be green presso il Caab di Bologna per l’edizione di ArteFiera 2012. Successivamente realizza l’installazione site specific di sculture sonore dal titolo “Dissonanze ed altri silenzi” presso il Parco Cavaioni di Bologna nell’ambito della manifestazione artistica Energia nei Colli. Nel 2019 partecipa a Paratissima Art Fair in qualità di artista nella sezione Earth, presso l’ARTiglieria Con/temporary Art Center di Torino; successivamente partecipa alla Mostra collettiva “Boom” presso la galleria d’arte Cael di Milano e alla Mostra Looking Within a cura di a.topos, presso il Palazzo Donà Brusa, Venezia.
Laura Brambilla (curatrice)
Dopo il Biennio in Didattica dell’Arte e mediazione del patrimonio artistico presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, per oltre 10 anni si dedica alla progettazione e conduzione di percorsi di didattica museale rivolti a pubblici differenti con “Senza Titolo”, collaborando con alcune delle più importanti realtà istituzionali del territorio. Tiene corsi di formazione per insegnanti sull’insegnamento attivo della storia dell’arte nelle scuole di ogni ordine e grado. Dal 2013 è Presidente dell’Associazione culturale Artierranti con la quale organizza eventi di arte contemporanea occupandosi di curatela. Dal 2019 è curatrice di Araldica Parallela nell’ambito di Ferrara Contemporanea, progetto promosso dal Comune di Ferrara e finanziato dalla Regione Emilia Romagna. Attualmente sta conducendo un progetto di ricerca sul tema di Arte e cittadinanza attiva, fermamente convinta del fatto che fare curatela sia una prima forma di mediazione del patrimonio.